Da bambino andavo all'oratorio. Era vicino casa, ma ci andavo in bici. La bici si appoggiava fuori, sul muro di cinta insieme a tutte le altre e poi si entrava. L'oratorio era formato dal campo di calcio in terra battuta abbastanza piccolo e, di fianco, da un altro spazio delimitato da quattro tigli e da una parte c'era la chiesa e dall'altra dal cancello secondario di uscita. Quello spazio era utilizzato dai più piccoli come campo da calcio di riserva. Naturalmente le porte diventavano il cancello da una parte e la porta della chiesa dall'altra.
Accanto alla chiesa c'era il cinema e poi subito dopo altri locali di cui uno adibito a bar (l'unico riscaldato), uno per il ping pong e una saletta con un televisore su un trespolo alto alto, ma non ci andava nessuno a guardarla, allora e alla fine il televisore è sparito.
Il gioco del calcio era l'unico praticato. Le squadre erano presto fatte: chi arrivava per primo cominciava a giocare "tirando in porta" (una sola). Poi, quando c'era un numero sufficiente di giocatori, si diceva "Beh adesso possiamo fare la partita" e ci si spartiva i giocatori in modo equilibrato. E si perché le squadre non potevano essere una forte ed una debole, sennò che partita era ?
Quando poi arrivavano altri, a partita iniziata, si aspettava che ci fossero almeno due giocatori e poi le due squadre se li spartivano con il criterio di prima o per simpatia verso questo o quel giocatore.
Con la paghetta compravo le caramelle: dentro il bar c'era un bancone inclinato verso l'esterno, col vetro scorrevole sopra e dentro la perpetua di Don Luciano teneva le caramelle sciolte e divise per tipo. Le caramelle si compravano "a pezzo": 5 di queste , 3 di queste, 2 di quelle lì... Ed il bello erano i colori. Poi c'erano le stringhe e i bastoncini di liquirizia. Si beveva spuma di vari colori (verde, rossa, marrone) e spesso si mischiava. Ma a me più di tutto piaceva mischiare le caramelle, ci andavo matto: liquirizia con menta, limone con rabarbaro ecc ecc Ancora oggi, quando sono in vena di caramelle e posso farlo me ne metto in bocca due e via...
Accanto alla chiesa c'era il cinema e poi subito dopo altri locali di cui uno adibito a bar (l'unico riscaldato), uno per il ping pong e una saletta con un televisore su un trespolo alto alto, ma non ci andava nessuno a guardarla, allora e alla fine il televisore è sparito.
Com'è oggi |
Quando poi arrivavano altri, a partita iniziata, si aspettava che ci fossero almeno due giocatori e poi le due squadre se li spartivano con il criterio di prima o per simpatia verso questo o quel giocatore.
Con la paghetta compravo le caramelle: dentro il bar c'era un bancone inclinato verso l'esterno, col vetro scorrevole sopra e dentro la perpetua di Don Luciano teneva le caramelle sciolte e divise per tipo. Le caramelle si compravano "a pezzo": 5 di queste , 3 di queste, 2 di quelle lì... Ed il bello erano i colori. Poi c'erano le stringhe e i bastoncini di liquirizia. Si beveva spuma di vari colori (verde, rossa, marrone) e spesso si mischiava. Ma a me più di tutto piaceva mischiare le caramelle, ci andavo matto: liquirizia con menta, limone con rabarbaro ecc ecc Ancora oggi, quando sono in vena di caramelle e posso farlo me ne metto in bocca due e via...
ieri si mischiavano caramelle
RispondiEliminaoggi si mischiano pastiglie.
Era un altro mondo, Lorenzo, lontanissimo da questo -:)
RispondiEliminaUn mondo che ricordo pure io...
RispondiEliminaio andavo dalle suore, più o meno era la stessa cosa dell'oratorio che era per i maschietti qui da me...
il tuo racconto mi ha fatto sentire sotto la lingua quei sapori che non ritrovo più...
le madeleine di Proust...
RispondiEliminaMa siamo coetanei, Mat ? Mi parevi molto più giovane vista così tra il lusco ed il brusco -:)
RispondiEliminahorror , non sai come non mi fa piacere questo accostamento...-:))))
RispondiElimina:-D ... dunque sono costretta a scoprirmi!
RispondiEliminanon so tu quanti anni hai, forse io qualcuno in meno ce l'ho!
però quest'anno sono 46 (portati benissimo eheheheh ) ...
dunque, penso di appartenere ad una delle ultime generazioni che hanno vissuto queste situazioni di oratorio nei pomeriggi feriali e nei giorni festivi "a perdere"... (in senso buono)
Mi parevi e sei molto più giovane di me -:)))
RispondiEliminaAgli anziani non si chiede mai quanti anni hanno, anche se li portano benissimo !!!
ahahah... :-P beh io ci ho provato!!!
RispondiEliminaperò vedo la foto...
e non direi che sei molto anziano, ma probabilmente hai ragione tu, li porti benissimo... ;-)))