venerdì 22 gennaio 2021

La fascinazione della notte

Céline nel Viaggio al termine della notte attraversa il male del mondo: dalla incomprensibile carneficina della Prima Guerra Mondiale (che aveva vissuto da volontario), al colonialismo brutale dell'Africa nera, al fordismo altrettanto infernale di Detroit, alle misere case (e vite) delle periferie parigine, Tutto questo viaggio sembra fatto al "termine della notte" appunto, ma in realtà pare svolgersi all'inizio della notte, una notte che non vuole finire, che ci prospetta altre miserie e tragedie, ancora più grandi. Céline stesso quella notte non vuole superala e ne sembra prigioniero: dopo il suo "viaggio" (1932), travolto dal suo antisemitismo vede nella Germania nazista un grande liberatore e segue nella ritirata le truppe naziste. Antisemitismo, anticomunismo , ma anche anticapitalismo lo portano all'esilio ed al suo rientro negli anni '50 a rimanere sempre ai margini della vita culturale e politica francese.

Eppure la forza della sua scrittura rimane e trova incredibili estimatori tra i poeti della beat generation americana, sempre in viaggio anche loro e critici col capitalismo imperante. Il suo tratto caratteristico è l' "anarchismo" e non certo l'antisemitismo o antifemminismo.

La fascinazione della notte ha sempre guidato la sua letteratura.



  

1 commento:

  1. libro stupendo pieno di una luce cruda come un riflettore a illuminare la notte devastante.
    Celine è il classico esempio che si dovrebbe sempre scindere la scrittura dal suo autore. Fa impressione che chi ha descritto con tanta passione e bravura gli orrori della guerra e della vita abbia poi creduto di trovare nel nazismo la soluzione ai mali del mondo.
    masimolegnani

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