Comprare libri vecchi sulle bancherelle è sempre stata la mia passione, che ora non posso "esercitare" per motivi logistici (non abito più in città e nei paesi non si usa). Comunque, quando mi capita, vado a frugare nei mucchi di libri accatastati in qualche mercatino o in qualche bancherella che conosco (consigliate vivamente quelle davanti al Palazzo di Giustizia di Milano e quella in Piazzale Loreto).
Gli ultimi "ritrovamenti" in questi "pozzi sacri" della cultura sono stati Paesaggi lombardi dall'Olona al Ticino di Alex Visconti ( illustrato da acquarelli di Giannino Grossi) , Strenna a beneficio dell'Istituto dei Rachitici di Milano 1932-1933 e una Commedia di Dante con discorso di Giuseppe Mazzini edito dall'Istituto Editoria Italiano senza data.
Ma non è di questi ritrovamenti che vi voglio parlare, ma di una di quelle coincidenze che mi fanno sempre pensare.
Giacinta ha scritto un suo bel post sul poeta W. Whitman e non azzardandomi a lanciar sperticati giudizi sulla sua poetica, mi sono semplicemente riproposto di andare a riscoprire la sua raccolta di poesie Foglie d'erba che tengo nella sezione poesia della mia piccola (ma agguerrita) biblioteca per la notte.
Con sorpresa ho constatato che il libro era frutto di una di quelle spedizioni su una bancherella probabilmente di Via Po a Torino (ce n'è una fila sotto i portici vicino a Piazza Castello che consiglio vivamente). La dedica era per un regalo del 4 agosto 1994 ad una tal Rita da Beppe e Monica. Il libro era abbinato, come regalo, ad una cassetta soul non meglio specificata ed avevano uno scopo ben preciso "essere molto utili durante le lunghe notti insonni". Poi c'era una indicazione di lettura precisa "leggi a pagina 423...ti ricorda qualcosa?"
Ora sulle notti insonni di Rita si può molto discettare: potrebbe essere un pensiero carino per un malato d'insonnia o, forse, un presente tenero per una mamma che veglia un neonato o, ancora, il malizioso invito ad una amante infaticabile...
Ma anche l'indicazione di lettura è abbastanza criptica: la poesia che si trova a pag. 423 è quella O Capitano ! mio Capitano dove si parla dell'arrivo in porto, dopo un aspro viaggio, di una nave il cui Capitano giace sul ponte caduto, freddo morto non si sa bene perché. Tutto è festa intorno alla nave: la gente che si sbraccia, salutando, sulla banchina del porto; le campane della chiesa che suonano a distesa; tutti attendono con ansia l'arrivo della nave da un viaggio pericoloso e lui , il Capitano, dopo quest'impresa, giace morto sul ponte della nave senza poter gustare quella festa.
Chissà a cosa si riferivano Beppe e Monica quando davano quella indicazione di lettura all'amica Rita ?
Aveva anche lei (Rita) un Capitano da aspettare ? L'attendeva invano ? O era morto (metaforicamente) per lei dopo un viaggio travagliassimo ?
Certo è che il libro di Whitman l'ho trovato su una bancarella e secondo l'inventario generale dei libri (suona bene, è?) è entrato nella mia libreria nel 2007 e ciò non depone bene sulla fine di quella storia tra Rita ed il suo Capitano. Se non sbaglia la mia conoscenza, un po' arrugginita, della psicologia femminile , questo è un sintomo di una persona che voleva voltare pagina e anche solo un libro che poteva ricordare lontanamente il "suo" (ex) Capitano dava fastidio nella libreria.
Naturalmente, un po' egoisticamente, non posso che ringraziare Beppe, Monica, Rita, il Capitano e Giacinta , naturalmente, per questa opportunità che mi hanno dato di rileggere Foglie d'erba di Walt Whitman
Gli ultimi "ritrovamenti" in questi "pozzi sacri" della cultura sono stati Paesaggi lombardi dall'Olona al Ticino di Alex Visconti ( illustrato da acquarelli di Giannino Grossi) , Strenna a beneficio dell'Istituto dei Rachitici di Milano 1932-1933 e una Commedia di Dante con discorso di Giuseppe Mazzini edito dall'Istituto Editoria Italiano senza data.
Ma non è di questi ritrovamenti che vi voglio parlare, ma di una di quelle coincidenze che mi fanno sempre pensare.
Giacinta ha scritto un suo bel post sul poeta W. Whitman e non azzardandomi a lanciar sperticati giudizi sulla sua poetica, mi sono semplicemente riproposto di andare a riscoprire la sua raccolta di poesie Foglie d'erba che tengo nella sezione poesia della mia piccola (ma agguerrita) biblioteca per la notte.
Con sorpresa ho constatato che il libro era frutto di una di quelle spedizioni su una bancherella probabilmente di Via Po a Torino (ce n'è una fila sotto i portici vicino a Piazza Castello che consiglio vivamente). La dedica era per un regalo del 4 agosto 1994 ad una tal Rita da Beppe e Monica. Il libro era abbinato, come regalo, ad una cassetta soul non meglio specificata ed avevano uno scopo ben preciso "essere molto utili durante le lunghe notti insonni". Poi c'era una indicazione di lettura precisa "leggi a pagina 423...ti ricorda qualcosa?"
Ora sulle notti insonni di Rita si può molto discettare: potrebbe essere un pensiero carino per un malato d'insonnia o, forse, un presente tenero per una mamma che veglia un neonato o, ancora, il malizioso invito ad una amante infaticabile...
Ma anche l'indicazione di lettura è abbastanza criptica: la poesia che si trova a pag. 423 è quella O Capitano ! mio Capitano dove si parla dell'arrivo in porto, dopo un aspro viaggio, di una nave il cui Capitano giace sul ponte caduto, freddo morto non si sa bene perché. Tutto è festa intorno alla nave: la gente che si sbraccia, salutando, sulla banchina del porto; le campane della chiesa che suonano a distesa; tutti attendono con ansia l'arrivo della nave da un viaggio pericoloso e lui , il Capitano, dopo quest'impresa, giace morto sul ponte della nave senza poter gustare quella festa.
Chissà a cosa si riferivano Beppe e Monica quando davano quella indicazione di lettura all'amica Rita ?
Aveva anche lei (Rita) un Capitano da aspettare ? L'attendeva invano ? O era morto (metaforicamente) per lei dopo un viaggio travagliassimo ?
Certo è che il libro di Whitman l'ho trovato su una bancarella e secondo l'inventario generale dei libri (suona bene, è?) è entrato nella mia libreria nel 2007 e ciò non depone bene sulla fine di quella storia tra Rita ed il suo Capitano. Se non sbaglia la mia conoscenza, un po' arrugginita, della psicologia femminile , questo è un sintomo di una persona che voleva voltare pagina e anche solo un libro che poteva ricordare lontanamente il "suo" (ex) Capitano dava fastidio nella libreria.
Naturalmente, un po' egoisticamente, non posso che ringraziare Beppe, Monica, Rita, il Capitano e Giacinta , naturalmente, per questa opportunità che mi hanno dato di rileggere Foglie d'erba di Walt Whitman
Che storia! Lincoln, il capitano di Whitman, Beppe e Monica, Rita, il capitano di Rita, il venditore di libri, Guglielmo, Giacinta, Guglielmo e di nuovo Giacinta che linka il tuo delizioso post.
RispondiEliminap.s.
e il cantante soul chi è?
Troppe coincidenze Giacy, vero ? Forse quello che ha fatto cambiare Whitman da un oscuro giornalista di fogli di provincia a grande poeta non è stata una misteriosa amante o una esperienza mistica nei 90 giorni in cui è stato a New Orleans, ma semplicemente l'incontro con la musica jazz della bande di strada di quella città del sud... Chissà...
RispondiEliminaSupporto l'idea che Rita non abbia aprezzato per niente quel libro o tutto quello che poteva significare. Ne è prova il fatto che se n'è disfatta presto, come ben fai notare anche tu. Povero Whitman, così bistrattato ( e povero capitano!)
RispondiEliminaIl Capitano però, Angelo Azzurro, è messo peggio -:)))
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