venerdì 11 dicembre 2009

Cristo in bacheca

Era entrato, lasciandosi alle spalle il chiassoso mercato del Capo, nella chiesa di Sant’Agostino a Palermo. In un attimo la luce e i colori della strada si erano spenti nella severa navata color tufo dell’interno. Non si aspettava nulla di diverso da ciò che aveva visto per tutta la giornata girovagando per i vicoli dei mercati di Ballarò e di Capo. Anzi pensava di aver saggiato la bizzarria degli architetti di tutte le epoche a partire dai Normanni per finire ai Borbone e anche oltre, fino ai giorni nostri, col cemento armato delle nuovissime chiese. Eppure si era fermato di fronte a quella teca semplice posta presso l’entrata della chiesa nella quale un busto di Cristo con i polsi legati, la corona di spine in testa, il volto leggermente reclinato e gli occhi chiusi sembrava sfuggisse in suo sguardo. Osservava la mantellina di porpora e la corona, segni di una regalità da burla, ed aveva pensato al  perché di quegli occhi chiusi. Non era per il dolore delle spine e degli schiaffi dei soldati di Pilato, non era un volto sofferente per le ingiurie fisiche. Non era l’imbarazzo di essere presentato da Pilato al pubblico ludibrio con l’ “Ecce homo”, oggetto di scherno per quel popolo che l’aveva osannato fino a qualche giorno prima. Cristo ormai era muto, aveva smesso di rispondere anche a Pilato che pure era turbato dalla sua mansuetudine e dall’odio feroce, per lui ingiustificato, che aveva suscitato questo uomo nei sacerdoti. E allora cos’era quello “sguardo mancato” di Cristo? Forse era uno sguardo rivolto a sé stesso, al suo inevitabile destino?  Ma non conosceva la sua missione nel mondo? Pensava di allontanare quella fine ingiuriosa? Si stupiva che la folla avesse preferito la libertà di Barabba alla sua? No, non c’era tensione in quel volto, non c’era rabbia, non c’era neanche rassegnazione. Ma era pur sempre il corpo di giovane, offeso, imprigionato, maltrattato, di cui chiedevano la morte. C’era in quella bocca leggermente aperta uno stupore di fronte al precipitare degli eventi, delle speranze, del silenzio di chi l’aveva osannato, del rinnegamento di chi l’aveva immediatamente seguito: fuori, confuso tra le guardie intorno al fuoco, persino Pietro aveva negato di conoscerlo, per tre volte.
Aveva guadato ancora una volta la bacheca con il Cristo e aveva chiuso gli occhi. Ecco cosa vedeva.


(La foto del Cristo in bacheca è quella qui sotto nel post precedente)  

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