Era l'armadio che nel '69 avevo adattato a libreria. Una volta qui ci stava tutto il necessario per una persona e ne avanzava, adesso vien da ridere solo a pensarci. Era finito poi in un angolo della cantina a prendere tarli ed ho deciso ad un certo punto che non bisognava fargli fare quella brutta fine. Così ho pensato di ripristinarlo all'uso che ne avevo fatto da studente. Il restauro ha ristabilito la bellezza del mobile ed anche il suo colore (nella foto sembra un po' giallognolo, ma è in realtà di un bel colore rossiccio). Dietro, durante il restauro, è stata trovata una di quelle grosse etichette con la scritta "ROMA 1920" che ho fatto lasciare. Il mobile infatti viene da lì: mio padre ed i suoi due fratelli sono nati a Roma perché la famiglia si era trasferita là per lavoro. Mio nonno infatti era funzionario delle Poste regie e da Torino era stato trasferito a Roma per lavoro. Non è che fossero torinesi i miei nonni se non da una generazione: il mio bisnonno era di Cagliari e lì aveva frequentato il Conservatorio e si era trasferito poi a Torino per suonare nell'orchestra regia della capitale d'Italia.Non c'è dubbio alcuno sulla poca "stanzialità" degli italiani, solo pochi imbecilli pensano il contrario.
Mio padre mi raccontava di quando andava a giocare al pallone all'Acqua Acetosa a Roma e a rubar fichi nelle case vicino al campo. Qualche anno fa, andando per lavoro a Roma, ho chiesto ad un taxista com'era la zona dell'Acqua Acetosa. Mi ha guardato un po' fisso nello specchietto e poi mi ha detto che era una zona di campi sportivi e che la notte diventava il regno dei travestiti. Ho capito dopo lo sguardo indagatore.
Prima e dopo la "cura".
Mancano solo i libri di poesia.
Praticamente è già piena...
questi pezzetti di vita sono proprio un bel regalo.
RispondiEliminaciao simona
La libreria è stupenda e hai fatto benissimo a lasciare l'etichetta, sono ricordi preziosi. La storia del "tassinaro" invece mi ha fatto molto ridere!!!!
RispondiEliminaHai fatto la scelta migliore, ottima direi
RispondiEliminaCiao Guglielmo
bellissima la tua libreria, mi piace molto anche la sua storia e il colore. Sbrigati a riempirla di poesia!
RispondiEliminaRIPROVO! Sarò più fortunata?
RispondiEliminaGuglielmo...non so se capita solo a me, ma con quest'accidenti di parolina antispam lascio i commenti e poi spariscono! Comunque, dicevo che la tua libreria è molto bella, mi piace la sua storia e anche il colore. Forse a me, chiuse le ante, mancherebbe la visione dei libri...amo lo scaffale aperto! Affrettati a riempirla di poesia ;-)
@Arnica. Cancellata parolina da mettere -:))) La poesia forse me la tengo in camera a portata di mano... Ciao
RispondiEliminaBella libreria, complimenti!!!
RispondiEliminagiagi