venerdì 19 novembre 2010
Un saluto ad Adriana Zarri, teologa ed unica donna presente al Concilio Vaticano II
Parabole
di Adriana Zarri
in “il manifesto” del 21 agosto 2010
Gettonare. Un tempo non usava (forse perché ancora non c'erano i gettoni) è uno dei tanti neologismi (di buono o di cattivo gusto) che ci siamo inventati. E non è neanche bello, ma ormai ce lo dobbiamo sopportare. Gatti Fra cani e gatti c'è una dialettica, diciamo pure una decisa guerra, combattuta sul piano letterario del simbolo e della narrazione, e sul piano esistenziale con obiettive zuffe, a suon di abbaiamenti, di miagolii e di soffi felini. Anche a livello umano c'è una dialettica tra... filocani e filogatti, cioè tra gli amatori dell'uno o dell'altro animale. Dichiaro subito di essere una filogatta. Dei gatti amo tutto: la bellezza, la morbidezza, le fusa che gorgogliano nella loro tiepida gola; ed amo anche gli amatori dell'amato felino che sono molti: tra uomini donne, laici ed ecclesiastici, papa compreso. Anche il papa. Non so i precedenti ma il pontefice attuale è, lui pure, un amante dei gatti, ed io gli perdono certe direttive che mi lasciano perplessa per via di questo amore comune per i mici. Naturalmente questo amore è poco per sbilanciare la perplessità che è molta, ma sempre qualcosa è e insieme al suo amore per la musica, mi rende simpatico anche lui che - per tanti altri versi - simpatico proprio non sarebbe. Evviva quindi il gatto che svolge persino una funzione ecclesiale. Cani Il cane mi piace molto meno. Estroverso, deciso (se non lo fermiamo) a puntarci le zampe sul petto per giungere a darci una linguata sulla faccia, lo sporcaccione. E tuttavia sempre una bestia è: creatura di Dio ed amico dell'uomo e anzi ha ispirato tanta buona e cattiva (specialmente cattiva) letteratura sulla sua fedeltà, quasi che il gatto e altri animali non fossero altrettanto fedeli e amici. Comunque occupiamoci anche di lui e registriamo, con soddisfazione, la notizia che dice in calo gli abbandoni che funestavano le scorse estati, quando i padroni (è il termine odioso che in questo caso ben si giustifica) li abbandonavano sulla strada, per non avere l'impiccio di un animale durante le vacanze. Ma un animale amico non è un impiccio: è un buon compagno. Portiamoli perciò con noi i nostri cani e i nostri gatti: ci faran compagnia e - se proprio non possiamo portarli - affidiamoli ad un amico fidato perché facciano compagnia pure a lui. Se poi non abbiamo un cane e neanche un gatto consoliamoci con qualche altro animale. Ed io mi metto in pari, rispetto alla mia carenza canina e felina, con uno scoiattolo che scorazza nel giardino e nel bosco saltando da pianta a pianta con la sua grande coda rossa e spazzolando la corteccia degli alberi. E se poi non bastasse, tenete conto che ho anche saltanti lucertole e ramarri smeraldini, per non dir poi di lunghe code di formiche e di rotonde chiocciole che si appendono, come gioielli, sui rami delle piante. Cani, gatti, scoiattoli... l'importante è che ci sia sempre qualche animale, perché più bestie ci sono più il mondo è bello.
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RispondiEliminaA casina al mare ho una famiglia di gechi, ovviamente non mi appartengono, son loro che si sono stabiliti a casa mia, anzi, nel mio giardino. Ogni tanto il papà fa una ricognizione interna (clicca qui), giusto per controllare che sia tutto a posto :)
RispondiEliminae poi ho tanti amici gatti, alcuni semplici conoscenti, e un amico cane, bellissimo, che ha adottato mia madre e siccome io sono sua figlia e i miei figli sono suoi nipoti anche noi siamo sotto la sua tutela protettiva. L'inverno scorso avevamo un riccio, piccolo, dolcissimo. passava qualche ora in csa con noi, e poi lo riportavamo in giardino, a casa sua... e poi e poi e poi..
Gli animalini sono carini-:)
RispondiEliminagli animali sono nostri fratelli ed Adriana Zarri lo aveva ben capito...oltre a molte altre cose che ci riguardano..noi poveri uomini...
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