Stavo scrivendo una cosa che ho pensato nel dormiveglia di questa notte che riguardava il sonno ed in particolare il sonno agitato. Risaputi toni tra il giallo ed il patetico che ormai conoscete. La cosa è andata avanti nel solito modo: le prime 15 righe sgorgavano come se un fiume in piena mi spingesse dietro e poi tutto si perde. Capite perché il "frutto" di questi sproloqui non può essere che un pensierino da blog?
Questa volta però mi è andata peggio: mi sono portato nella mia caverna i due volumi delle opere di Gesualdo Bufalino stampati per i Classici di Bompiani e che mi seguono in ogni dove nella casa. Bene, non ti va a cadere l'occhio su uno dei tanti divertissement di Cere perse che si intitola Umoresca del non dormire? E' bastato questo contatto fugace e rapinoso per far svanire anche i miei più bellicosi propositi verso la pagina bianca di questa mattina e la scrittura si è trasformata in silenzio. O quasi. Infatti ecco confezionato il mio ultimo post interruptus.
Per non farvi rimanere propio a bocca asciutta, ecco le prime righe dello svago (così lo chiama) di G.Bufalino.
Un elogio dell'insonnia cerca specialmente orecchie di iniziati, di congiurati. Nessuno, dunque, dei milioni di spiriti semplici, abituati ogni sera ad alloppiarsi pigramente fra le lenzuola e a qui smemorare, farneticando derisorie rivincite sugli smacchi della giornata; nessuno d'essi, se l'interdetto ha qualche potere, si azzardi a posare il naso su queste righe, ma resti nella sua soda inettitudine a rattrappirsi, finché non lo riporti alla conoscenza la manonera di un incubo o il perdifiato di una suoneria.
Vado a rattrappirmi. Forse l'incubo verrà ma, vedendomi dolcemente alloppiata, schiatterà d'invidia e non mi darà il tormento.
RispondiEliminap.s.
wow! I colori del Goya si accordano benissimo con quelli del blog.
Bufalino ci porta in giro per il naso tra gli insonni scrittori e poeti con la sua solita ironia e profondità psicologica.
RispondiEliminaPS la stampa di Goya rappresentata è una delle sue citazioni che ha come didascalia -Non ridestatele, il sonno è forse l'unica felicità dei miserabili -
Festina lente. Io dormo e sogno molto. Al mattino mi è tutto chiaro e lo scrivo. Al pomeriggio...mi torna il sonno.
RispondiEliminaEh si Lorenzo, soffriamo della stessa malattia -:)))
RispondiEliminaBufalino: immenso
RispondiEliminaNidia, abbiamo una passione comune, vedo. Bufalino, non so bene perché, è sempre stato considerato uno scrittore un po' sfigato, soprattutto nell'ambiente letterario. La sua produzione rimane di altissimo valore a partire da quel suo grande libro che è Dicerie dell'untore per arrivare a Le menzogne della notte...
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