sabato 14 luglio 2012

Ecco il cuore com'è


Chiudo la finestra anche se fuori il sole è ancora alto sull'orizzonte, tenui nubi orlate di rosa acceso si allungano verso montagne che non si vedono, coperte come sono da una foschia lattiginosa. Non voglio più vedere, mi irrita la luce, mi infastidiscono quei colori pastello. Meglio la notte e la luce artificiale dentro la stanza.

Poco fa sul Ticino vagavo tra le pietraie del greto, voci lontane di pescatori, aerei incessanti sulla testa che raggiungono Malpensa, pensieri che si confondono con le stradine sconvolte dalla piena. Già perché non c'è nulla di più improbabile di queste strade lungo il corso del fiume: vengono sconvolte da ogni straripamento, si alzano muri di pietre o si accumulano sabbie finissime e bianche e sterpi e fiorirà ogni cosa a primavera tutto tranne i levigati legni degli alberi abbattuti, portati via dalla corrente e spiaggiati qui da chissà quale bosco… Mostruosi grovigli di radici si ergono come monumenti di una natura potente, che sa smuovere questi simboli di una solidità centenaria che parevano fino a poco prima infissi nella terra profondamente, irremovibili, solenni… 
Il fiume ora sembra aver perso la sua forza, fatica a far rotolare qualche pietra, lambisce la riva senza quasi toccarla, leggero. Solo qualche settimana fa ha portato via interi ripari di blocchi di cemento, ha fatto crollare nell'acqua e corroso gli stradini lungo la riva, ha sommerso di pietre boschi e prati. Ancora si vede il segno della sabbia finissima sulla corteccia rugosa delle robinie e le erbe del sottobosco sembrano pettinate da un violento colpo di vento, piegate a terra, come snervate dal disperato tentativo di resistere alla forza dell'acqua.
Nei boschi si trovano ancora pantani dove l'acqua ha stagnato più a lungo ed ora se n'è andata assorbita inesorabilmente dal terreno sciolto di queste campagne. La terra di coltura ed il soffice umus di sottofondo dei boschi sembra sia sparito, slavato via dalla piena ed affiorano pietre ovunque.
Ecco il cuore com'è: come quegli alberi, quelle erbe, come quei ripari di blocchi di cemento, come quegli stradini, come quei pantani, come il terreno dove affiorano solo pietre, come barca affondata…

4 commenti:

  1. Ecco il cuore com'è
    come barca affondata
    nel fiume... qui devi continuare tu: della vita? del tempo? dei ricordi? delle stelle? del cielo? della terra? dell'amore? dell'indifferenza?

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  2. Caro Rom, mi chiedeva un'amica cosa stesse succedendo, dopo aver letto questo posto. Le ho risposto che si trattava di una cosa scritta 8-9 anni fa e che ho voluto riproporre così, senza alcun aggiustamento, perché bene rappresentava un momento, un clima in cui ero immerso. Poi, come dici tu sono andato avanti ed ho trovato altre cose, ed altre ne ho perse. Così è la vita o almeno così è per me ...

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  3. il brano è molto bello, ma il cuore è anche tante tante altre cose! Un saluto

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