Corrado, un professore di una scuola di Torino, è tra le migliaia di persone che si allontanano dalla città durante i tremendi bombardamenti alleati del 1943. Vicino alla casa in collina dove abita con Elvira e sua madre, ha ritrovato Cate che otto anni prima è stata la sua ragazza. Cate ha un figlio, Dino avuto da non si sa chi e in Corrado si insinua il dubbio che sia suo figlio.
Pensierino. Mettiamola così: se l'amore "secca" forse non è amore. Ma come diceva una mia ... (non so come definirla) "odiamo profondamente ed irrimediabilmente una persona per le stesse identiche cose per cui prima l'abbiamo amata perdutamente".Quando chiedevo a Dino se disegnava ancora, lui alzava le spalle, e dopo un poco mi portava il quaderno. Allora parlavamo di uccelli, di cavallette, di strati geologici. -Perché, - mi chiedevo, - non posso fargli compagnia come prima, quando nemmeno immaginavm questa faccenda?- Se adesso Dino mi accettava senza molto entusiasmo, era perché gli stavo troppo alle costole, perché mi facevo suo padre. Strana cosa, pensai, coi bambini succede come succede con gli adulti: si disgustano a troppo accudirli. L'amore è una cosa che secca. Ma erano amore le smanie dell'Elvira per me, le mie chiacchiere con Dino e il farmi ragazzo per lui? Esistono amori che non siano egoismo, che non vogliano ridurre l'uomo e la donna al proprio comodo? Cate lasciava che facessi, che prendessi il suo posto accanto a Dino, che girassimo i boschi. Ci dava un'occhiata a sera arrivando, impenetrabile, canzonatoria, e ascoltava tranquilla le vanterie di Dino. A volte pensavo che anche lei ci trovasse il suo comodo. Dino imparava e profittava frequentandomi.
quindi? all'amore c'e' rimedio ma all'odio no? :) (in effetti trovo pertinente l'accostamento)
RispondiElimina“Ti voglio bene, cara, e ti odio, sei per me letteralmente l’aria che respiro, se mi manchi ti maledico come fa un annegato; mi fa male fisicamente esser lontano da te; non sei per me una donna, sei l’esistenza stessa; dove sei tu è la mia casa, tutto il resto è niente…”
RispondiElimina“Come stiamo a coglioni? vediamo se mi fai godere”.
CESARE PAVESE - Il mestiere di vivere
Bella domanda alpexex . Mi tremano i polsi al solo pensare la risposta. Per fortuna che non devo darla io...
RispondiEliminaPierluigi , si c'è qualcosa di "patologico" nell'amore raccontato da Pavese e la sua biografia aiuta sicuramente a capire. Però lancia delle luci (un po' sinistre) sull'amore che vanno tenute ben presenti e ci possono aiutare.
magari c'e' una sorta di bruta "verita'" anche condivisibile ne il mestiere d vivere. volendo. e sempre tenendo a mente il finale dell'opera... :P
RispondiEliminaO.T.
RispondiEliminaUn ciao e un complimenti per il vestitino nuovo del blog :))
x alpexex una " bruta verità" ? diciamo così ...-:)))
RispondiEliminax Giacy. ho messo a bandiera a destra perché splafono sempre di lì -:)))
Esistono amori che non siano egoismo?.....penso proprio di sì!!...Beato chi li trova!!!....per tutti gli altri solo amori destinati a seccare dall'egoismo stesso che li ha fatti nascere!!
RispondiEliminaUn sorriso estivo!!:)
x intherainbow. L'amore , dunque, è fiore raro ...
RispondiEliminaciao, grazie per il sorriso , ricambio -:)))