venerdì 17 gennaio 2020

Teatro. Il sogno di un uomo ridicolo


14/12/19 Teatro Out Off. IL SOGNO DI UN UOMO RIDICOLO di Fëdor Dostoevskij. Traduzione e drammaturgia di Fausto Malcovati e Mario Sala con Mario Sala. Regia Lorenzo Loris.

Tutti lo considerano un “uomo ridicolo” e lui stesso si considera tale. Questa poca considerazione è frutto di una pochezza esistenziale: non c’è più passato ne futuro, non c’è salvezza , rimane solo la colpa.
L’uomo vive in una soffitta e l’arredo è formato da una poltrona sfondata, un tavolo, una candela e una pistola. Da tempo ha deciso di suicidarsi e la visione di una stella lo convince che è arrivato il momento giusto. Mentre rincasa, viene avvicinato da una bambina che piange e si dispera e che gli chiede aiuto, ma lui la caccia in malo modo: come potrebbe aiutare lui una persona se non ha futuro?
Rientra in casa e si siede sulla sua poltrona accanto alla candela, con la pistola davanti e si addormenta. Sogna di spararsi al cuore (non alla testa, il cuore è il suo problema) e di morire e di essere seppellito. Ma all’improvviso si apre uno squarcio nella bara ed ecco che viene sostenuto in volo da un essere di cui ignora la natura. Viene trasportato dalla terra verso un’altra terra, lontana , molto lontana. Quando arriva si rende conto di essere arrivato in un luogo che non conosce la colpa, in cui tutti si amano e si tengono per mano in pace (la guerra non esiste), si aiutano, vivono in sintonia con la natura, non hanno bisogno di chiese e la morte non fa loro paura, l’affrontano serenamente circondati dai loro affetti.
Improvvisamente l’uomo scopre che è lui il virus che farà ammalare questo mondo ideale e infatti, a poco a poco, arriva l’invidia e il rancore, poi l’odio e la guerra: quel mondo lontano comincia ad assomigliare sinistramente al mondo che ha lasciato.
Di colpo l’uomo si sveglia e si trova nella condizione di prima, nella sua stanza, sulla sua poltrona, con la pistola carica davanti a se sul tavolo. Con uno scatto allontana la pistola. Pensa che forse quel terribile rifiuto della bambina e il sogno gli hanno fatto capire che il mondo è terribile, ma lui ha conosciuto un altro mondo che è possibile, un mondo fatto di amore, di speranza, di condivisione, di sintonia con la natura ed ora anche lui può trovare una sua ragione di vivere. Si cambia gli abiti un po’ clouneschi che ha indossato fino ad ora, si veste in modo dignitoso e guarda al suo futuro con speranza. Anche l'uomo ridicolo può riscattarsi.

(Foto di Erica Falcinelli)


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