Dunque un viaggio in treno. Una piccola tratta dal paesino della estrema provincia a Milano.
Premessa. raggiungere Milano dai paesini dell'interland è spesso una impresa, soprattutto se si vuole (in un sussulto di ecologismo) usare i "mezzi pubblici". Da Buscate, il paesino natale dove abito, per poter raggiungere la città si può utilizzare il treno che passa da Castano. Per raggiungere Castano vi è un unico servizio di autolinee che hanno una caratteristica: i mezzi arrivano alla stazione esattamente (ma dico esattamente) cinque minuti dopo la partenza del treno per la metropoli. E così avviene naturalmente anche per il ritorno.
La distanza di tre chilometri tra un paese e l'altro potrebbe far tentare l'uso della bici, ma si sa che l'abito utilizzabile da chi va in città per lavoro non è esattamente un completo da bicicletta (in particolare nella calura estiva della pianura padana). Dunque non rimane che prendere l'auto per fare i primi tre chilometri (contravvenendo così ai buoni propositi iniziali). La tratta per Milano è quella delle mitiche Ferrovie Nord Milano che si spinge da Novara alla capitale lombarda. I treni, nella maggior parte dei casi, sono gli stessi che ho avuto la fortuna di utilizzare 40 anni fa per andare a scuola: panche rigide con schienale a 90 gradi ricoperte di una finta pelle resistentissima (ha subito senza danni evidenti gli scempi grafici e quant'altro di torme di studenti). L'aria condizionata è sconosciuta su questi treni che viaggiano d'estate con tutti i finestrini abbassati dando una salutare aria da spyder al tutto. In poco più di un'ora si raggiunge così Milano (30 km di strada) al modico costo (andata e ritorno) di € 7,20.
Il fatto. "Biglietti prego"
"Sono senza biglietto"
"Fanno € 7,35"
"Ma da Rescaldina a Busto costa € 1,35"
"Costa 1,35 se si fa il biglietto in biglietteria, sul treno c'è una sovratassa di € 6"
"Ma non è giusto..."
"Paga o si accomodi"
"Accomodi?"
"Scenda dal treno"
"Vabbè pago, un momento" il passeggero di nazionalità polacca si alza e va nell'altro scompartimento a chiedere soldi a dei compagni di lavoro. "Ecco dieci euro"
"Un attimo" Il Capotreno rovista nella sua borsa, poi si allontana, ritorna, si mette a scrivere "Ecco" porgendo al passeggero un foglietto giallo.
"Cos'è?"
"Non ho il resto, deve andare allo sportello della stazione e le daranno € 2,65"
"Come? Io voglio i soldi adesso!"
"Non ho il resto, devi (ndr si passa al tu)andare alla stazione"
"Ho pagato in contanti e voglio il resto, adesso"
Il Capostazione si gira e si allontana. Il passeggero impreca e scende dal treno.
Commento.
Ecco finalmente la potenza dello Stato dispiegarsi con tutta la sua forza e colpire infallibilmente il disgraziato di turno. Far pagare una multa pari quasi al 400% del maltolto è un esempio da estendere assolutamente. Provate ad applicarlo alla prossima sanatoria fiscale o edilizia o alle multe agli evasori.