giovedì 24 marzo 2011

Canzone cantata

Canzone cantata (Garcia Lorca)

Nel grigio
l’uccello Griffon
si vestiva di grigio.
E la bambina Chicchiricchì
perdeva il suo candore
e la sua forma lì.

Per entrare nel grigio
mi dipinsi di grigio.
Ah, come splendevo
nel grigio!


Pensierino azzardato. L’uccello Griffon è un birbantello: insidia la bambina Chicchiricchì ovunque si nasconda, anche se si mimetizza in una vita grigia. Lei si mette in mostra con modi tutt’altro che femminini: perché si chiamerebbe Chicchiricchi, sennò?. L’uccello Griffon, pur di averla, si veste di grigio, ma non perde la sua capacità di splendere pure nel grigiore più grigio: è uno splendore sinistro, puzzolente di zolfo. Lui –infatti-, mezzo aquila e mezzo leone, è il simbolo del congiungimento tra cielo e terra. In questa natura ibrida, nata dalla contaminazione, non rimane né la franchezza regale del leone né la nobiltà dell’aquila. L’uccello Griffon diventa come la sua natura impura.
A farne le spese è la bambina Chicchiricchì che perde il suo candore (ma non era già in un mondo grigio? Nessuno se ne accorgerà!) e la sua forma si arrotonda lì…

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