C'è un momento, prima dell'alba, nel quale sembra che tutto si risvegli. Mi raccontava Mario, un amico cacciatore, che quello era il momento più bello, nel buoi del bosco. Lui si appostava lì per quello strano modo di amare la natura sparandogli che non ho mai capito, ma che aveva in lui ancora qualcosa di antico erituale. Mario era un tipo strano, ma dall'apparenza assolutamente anonima: faceva l'impiegato, anzi il Ragiunatt (Ragioniere), in una ditta tessile del bustocco, affaccendato tutto il giorno a far quadrare conti e bilanci, partite di giro e scartoffie delle tasse. La sera tornava a casa, mangiava con moglie e figli, poi verso le 23 usciva e passava la serata a Milano tra balere e night (erano gli anni '60) fino alle 2-3 di notte quando tornava a casa. Dormiva 2 ore e poi alle 4 del mattino si alzava per andare a caccia tornando a casa per le 6; una doccia e via al lavoro.
Mario mi raccontava della bellezza di questo momento prima dell'alba passato nel bosco quando gli animali si scuotevano dal torpore della notte e cominciavano a richiamarsi con cinguettii e fruscii e gli pareva di risvegliarsi anche lui dentro la natura.
Questa mattina alle 5 quando mi sono svegliato ed ho ascoltato il canto degli uccelli in giardino, pensando a Mario con un sorriso.
Mario mi raccontava della bellezza di questo momento prima dell'alba passato nel bosco quando gli animali si scuotevano dal torpore della notte e cominciavano a richiamarsi con cinguettii e fruscii e gli pareva di risvegliarsi anche lui dentro la natura.
Questa mattina alle 5 quando mi sono svegliato ed ho ascoltato il canto degli uccelli in giardino, pensando a Mario con un sorriso.
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