Horror vacui mi ha ricordato con un suo post il grande scrittore siciliano Gesualdo Bufalino che amo moltissimo. Pensavo di aver fatto chissà quante citazioni delle sue opere, invece, inspiegabilmente ne trovo poche (forse quella più riuscita è questa e quest'altra). Rimedio immediatamente con una piccola citazione, ma è solo l'inizio di un nuovo ciclo.
Don Chisciotte torna a casa dopo tanti anni di battaglia. E' stanco ed invecchiato. Lo segue Sancio che, ormai, è diventato il suo custode: ha perso l'ammirata riverenza che aveva quando era partito tanti anni prima ed ha acquisito il compito di salvaguardare il suo padrone da altre, dolorose, esperienze.
Don Chisciotte e Sancio raggiungono una locanda e lì il cavaliere si riposa.
Ricordò l'incontro che aveva fatto, nell'uscir da Toboso, con la carretta d'attori, e come la Morte gli era apparsa, insieme a un Cupido senz'armi, ritta in piedi sul tavolaccio; e come un Diavolo pulcinella, agitando sonagli e vesciche, s'era involato sul somaro di Sancio... Quella volta lui s'era di leggeri convinto che tali apparizioni non fossero quel che parevano, ma quel che dicevano d'essere: non la Morte, il Diavolo, Amore... ma comici di passo, povere maschere erranti.
da L'uomo invaso, L'ultima cavalcata di Don Chisciotte, Gesualdo Bufalino
Sono arrivata da te dal blog di Giacynta.È un posto molto bello qui: mi prendo il tempo per leggere con calma e per passeggiare un po' trai tuoi pensieri.A presto
RispondiEliminaBenvenuta Grazia, la porta è sempre aperta. Buona lettura.
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