Tutto è partito da una "provocazione" di Mat (vedi qui) che faceva l'elogio dell'assenza. E così, rileggendo Gesualdo Bufalino in Piccole stampe degli anni trenta inserito nell'edizione Bompiani di Museo d'ombre...
Le Parche |
Forse il nodo d’ogni nostro destino, quello cbe ci perde o ci salva, sta qui, in questa vicemla del ricordare e del dimentimre. Si sa qual é sulla terra la condizione dell’uomo: bruciare un attimo e spegnersi, fiammifero fra due bui. Ma in seno a quel frettoloso bruciare, quante minori cancellature c'insidiano, quante ombre perdiamo senza tregua, come chi si dissangua. Delle quali stoltamente ci facciamo mendicanti e pescatori, senza stancarci di tirar su dal pozzo secchi e secchi di cenere nera. Frattanto s'invecchia, è la legge. Ci si stupisce che gli altri invecchino insieme a noi; gli altri e le cose tutte. Ma non sarebbe meglio se su quest'ardesia ch'è la nostra mente, e su cui il calendario lavora di raspa e di lima, lasciandoci, sentinelle incatenate, a guardare una sponda di nebbie e di spettri; non sarebbe più giusto se su questo palinsesto, su questo intonaco troppo scritto, una mano cancellasse in una volta sola sembianze felici e malecopie corrotte? Insomma non converrebbe più a tutti l'assenza che la presenza, l'amnesia più cieca che la memoria più astuta? Da un così futile dubbio io non so spremere risposte, ma miele e strazio insieme. E come il giocatore al suo tavolo, torno al vizio (benedetto, maledetto) rivisitarmi a ritroso.
grande tentazione l'assenza, lo scivolamento, la cancellazione, pensieri, sogni, ricordi e via, solo il liscio dell'ardesia
RispondiEliminagrazie per il bel passo, marina
Grazie Marina, passo spesso da te, ma non riesco ad esprimere se non pensieri balbettati, incomprensibili o forse anche un po' stupidi...e rinuncio a scriverli. Sono sulla buona strada per l'ardesia della mente ? Un caro saluto.
RispondiElimina