Varie vicissitudini mi hanno costretto a ripristinare un vecchio locale nel seminterrato che usavo da ragazzo come studio, poi divenuto garage e poi ancora discarica di ogni cianfrusaglia ritenuta indegna di stare in casa, ma non abbastanza per una discarica. Così prima di ripristinare questo locale si è dovuto fare una decina di viaggi all'ecocentro per smaltire ogni tipo di inutilume: vi risparmio l'elenco che farebbe invidia a molti improvvisati rigattieri dei mercatini rionali.
Beh finalmente ecco il locale ripristinato: silenzioso ancora più di tutta la casa, ma allo stesso tempo ancora più appartato del mio studio méta, purtroppo, di ogni viandante che passa.
Inutile dire che il primo arredo di questo locale è stato un impianto stereo per ascoltare in santa pace musica ad ogni ora del giorno e della notte senza disturbare nessuno. Poi un vecchio divano di seconda o terza mano (le fodere dimostrano con una evidenza raccapricciante ogni passaggio), una scrivania con un tavolo da giardino ed una poltroncina con le molle, un vecchio televisore attaccato ad un lettore DVD (l'antenna per la TV per fortuna non arriva in questo locale lontano da dio e dagli uomini) ed infine qualche quadro di quelli che "non si sa mai dove mettere perché non c'è posto in casa" (vecchi quadri di una zia ricevuti in eredità e che mi sembrano fantastici).
Ma il colpo più riuscito è stato l'aver scovato un vecchio giradischi funzionante ed un pacco di gracchianti dischi 33 giri dei tempi che fu: su quei dischi ho passato tante ore della mia infanzia ed adolescenza ed ora eccoli qui, inspiegabilmente sfuggiti a diluvi di tecnologia.
C'è tra i dischi un fantastico cofanetto con tutto Bach per violoncello suonato dal mitico Casals, c'è una raccolta di musica classica (come si usava un tempo) che spazia su tutto lo scibile classico ed operistico e che è segnata dall'usura dell'ascolto in modo indelebile. Il primo disco che metto è però il concerto n. 1 di Wieniawski suonato niente popò di meno che da Itzhak Perlman accompagnato dalla London Philharmonic Orchestra diretta da Seiji Ozawa (EMI edizioni 1973).
Le "ore qui volano serene" (come direbbe una meridiana "ottimista") e nella musica chissà perché mi trovo sempre bene...
Beh finalmente ecco il locale ripristinato: silenzioso ancora più di tutta la casa, ma allo stesso tempo ancora più appartato del mio studio méta, purtroppo, di ogni viandante che passa.
Inutile dire che il primo arredo di questo locale è stato un impianto stereo per ascoltare in santa pace musica ad ogni ora del giorno e della notte senza disturbare nessuno. Poi un vecchio divano di seconda o terza mano (le fodere dimostrano con una evidenza raccapricciante ogni passaggio), una scrivania con un tavolo da giardino ed una poltroncina con le molle, un vecchio televisore attaccato ad un lettore DVD (l'antenna per la TV per fortuna non arriva in questo locale lontano da dio e dagli uomini) ed infine qualche quadro di quelli che "non si sa mai dove mettere perché non c'è posto in casa" (vecchi quadri di una zia ricevuti in eredità e che mi sembrano fantastici).
Ma il colpo più riuscito è stato l'aver scovato un vecchio giradischi funzionante ed un pacco di gracchianti dischi 33 giri dei tempi che fu: su quei dischi ho passato tante ore della mia infanzia ed adolescenza ed ora eccoli qui, inspiegabilmente sfuggiti a diluvi di tecnologia.
C'è tra i dischi un fantastico cofanetto con tutto Bach per violoncello suonato dal mitico Casals, c'è una raccolta di musica classica (come si usava un tempo) che spazia su tutto lo scibile classico ed operistico e che è segnata dall'usura dell'ascolto in modo indelebile. Il primo disco che metto è però il concerto n. 1 di Wieniawski suonato niente popò di meno che da Itzhak Perlman accompagnato dalla London Philharmonic Orchestra diretta da Seiji Ozawa (EMI edizioni 1973).
Le "ore qui volano serene" (come direbbe una meridiana "ottimista") e nella musica chissà perché mi trovo sempre bene...
...non c'è proprio da stupirsi che fra quella musica tu possa trovare bene.
RispondiEliminaInoltre il luogo è una piccola "cuccia" dove cancellare il resto del mondo. Fantastico!
L'accenno sulla meridiana è bellissimo... :-)
Errata Corrige
RispondiEliminatu possa trovarti bene...
uff..............la mattina mi mangio le parole :(
Trovi sempre tutto tu Guglielmo. beato te..io no.
RispondiEliminaMmmmmmm...un bel posto,un luogo felice, una nicchia dell'anima, dove ritrovare se stessi, il proprio presente e il proprio passato. Mi indichi la strada per "scoprire" questo luogo delle meraviglie? ;))
RispondiElimina"Una stanza tutta per sé". Ognuno dovrebbe averla e io, come te, ce l'ho. Non siamo dei privilegiati? Adesso aspetto qualche foto...
RispondiEliminaVedo che la tana-rifugio-cuccia piace proprio a tutti... Non è niente di che, ma funziona...Niente foto: è un posto appartato, chissà un giorno che ci vedremo tutti in web cam sarà possibile sbirciare. Mi sto attrezzando per motivi logistici con una cam WiFi, ma per ora serve al mio secondo (o terzo, ho perso il conto) lavoro di badante -:)))
RispondiEliminaBella descrizione, come se ci fossi stato.
RispondiEliminaSo bene di cosa parli e della qualità dell'aria che si respira lì dentro.
Aria di anima.
Vorrei poter avere anch'io uno spazio così. Purtroppo, dove sono adesso, l'oggetto più antico risale da 3 anni fa.
RispondiEliminaTi ringrazio tantissimo per il video, Perlman è uno dei miei preferiti :)