domenica 18 marzo 2012

Bene, è giunta l'ora

E' maturo il tempo per un'altra avventura. Tanti sono stati i pensieri(ni) messi dentro questo blog e ne aggiungo uno.

Nel dormiveglia, prima che Morfeo con le sue arti magiche mi conducesse altrove, ho pensato ai quadri del mio studio e all'improvviso un pensiero mi ha trafitto: loro ci saranno anche quando io non ci sarò più e ci sarà anche la mia scrivania e il mio computer e la mia casa. Solo io non ci sarò più. La cosa mi è sembrata insopportabile. Ho riacceso la luce e ripreso il libro che sta sul comodino (Fuoco su Napoli) ed ho capito quale sia l'effetto lenitivo della letteratura e la sua estrema (tenera) illusione.



9 commenti:

  1. Caro Guglielmo. Virgola, dopo Caro Guglielmo, ci vorrebbe la virgola: è l'inizio delle lettere, ma anche l'inizio di un dire qualsiasi, anche di un post, o di una comunicazione a voce. Caro Guglielmo,











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  2. Sto attraversando un difficilissimo momento, un momento di grande tensione con questo mondo virtuale. Non ho niente da dire, tutto quello che tento di scrivere mi sembra particolarmente stupido e rimane una bozza. Facebook già da un po' mi sta particolarmente stretto e sono vicinissima al click finale, e il mio blog, nato per caso, risente di questo mio malessere. Le domande sono le solite: "Ma cosa ci sto fare io qui?", "Quanto tempo tolgo alla mia amata lettura, alle mie passeggiate solitarie, ai miei pensieri irrequieti!". Non so, ho le idee confuse. Forse il malessere sta altrove. Diceva Seneca: "Potrai anche essere cacciato nelle terre più lontane e più barbare: ogni luogo, qualunque esso sia, sarà per te ospitale. L'importante è sapere con quale spirito arrivi, non dove arrivi: perciò non dobbiamo legare l'animo a nessuno luogo ... Il tuo spirito devi mutare, non il cielo sotto cui vivi".
    Questo mondo virtuale mi ha dato parecchio, sicuramente ho incontrato persone straordinarie che mi hanno cambiata, mi hanno arricchita, e sono proprio questi fili invisibili che mi legano ancora a questi luoghi. E un filo sei tu, Guglielmo. Se dovessi andare via, forse lo farò anch'io.
    Scusami per questo libero sfogo, l'horror vacui ha prevalso.

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  3. C'è qualcosa che non funziona nella comunicazione digitale. Forse è un errore di fondo, un vizio del mezzo. O almeno è più semplice dire così. Altrimenti si metterebbe in discussione il contenuto e, col contenuto, noi che lo trasmettiamo... Tante voci critiche si sono sentite a stigmatizzare questa o quella forma di comunicazione da Twitter a Facebook, ma poi sembra che mi mezzo produca la comunicazione e non viceversa.
    Dobbiamo pensarci, seriamente e non lasciarci trascinare dalla corrente.

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  4. Ciao, passavo di qua e..
    Benvenuta la letteratura se aiuta, non foss'altro,a distrarsi o a dormire, però....
    D'accordo, quando non ci saremo più tutto quello che abbiamo amato resterà qui e noi no.
    Fa rabbia ma, se non avessimo amato i quadri, i libri, gli oggetti inutili che ci circondano e la vita coi suoi sbagli a volte così divertenti e a volte tragici, non sarebbe ancora più triste andarcene senza averne goduto?
    Una volta, a Torino ho incontrato un tale che credeva che io fossi la moglie di Rampa Apartui rediviva (?) ed era sicuro che tutti i nostri pensieri restassero appesi in cielo e che i nostri oggetti sentissero se e quanto li amavamo e quindi soffrissero quando li lasciavamo soli.
    Forse era un po' pazzo però... (Rampa Apartui, a parte, chissà...
    Ginetta

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  5. La comunicazione digitale può divenire inautentica, se viziata dall'obbligo di comunicare, anche quando non se ne avverte la necessità o, semplicemente, si ha voglia di restare zitti. A queste condizioni, può iniziare a essere una sorta di giogo, anche se non del tutto spiacevole da sopportare. Mi propongo sempre di non commentare quando non ne ho voglia ( e spesso è così, a me non piace molto parlare, dire la mia ), poi mi prende la paura che gli amici si sentano trascurati e che io stessa venga da loro dimenticata e cedo...
    Questo è il mio problema e devo risolverlo; probabilmente il tuo è diverso.
    Ti ho suggerito l'altro giorno quell'articolo, proprio per l'esigenza che sento di flânerie. La letteratura garantisce una rassicurante condizione di prolifica solitudine, però la scrittura digitale non è poi così tirchia, devo dire che è un territorio che, se ben esplorato, riserva continue sorprese.
    Spero di continuare a trovarle qui, come ogni volta. :)

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  6. Sembra un saluto, un triste saluto...spero non sia così
    ti lascio un sorriso

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  7. Ciao Guglielmo,passavo di qua x caso e che interessante questo tuo blog!anche la musica è proprio ok.Spero che anche tu venga a farmi visita,se vuoi...ma via, ti aspetto, a presto Marzia

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  8. Ti capisco più di quanto tu possa immaginare...
    ti lascio un abbraccio sincero

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  9. La prima volta che ho visto una foto scattata prima che io nascessi, mi ha fatto molta impressione. Figuriamoci quando vedrò una foto scattata dopo che sono morto.

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