È grottesco pensare che oggi proprio a Novara il sindaco leghista conduca un’altra battaglia, simbolica ma non meno significativa, per rinnegare l’idea dell’unità nazionale, parlando di «disunità d’Italia» e mettendosi in contrasto con il comitato che prepara le celebrazioni del 2011.
Dietro questo atteggiamento non c’è alcuna seria rivisitazione o revisione storica ma una pura manipolazione politica. È la storia usata come mazza politica senza alcuna giustificazione. È singolare poi che questo avvenga nel momento in cui - almeno apparentemente - a livello nazionale si stanno facendo sforzi per far convivere in modo civile due memorie antagoniste dell’ultima lacerante esperienza collettiva (Resistenza e guerra civile 1943-‘45).
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