mercoledì 6 maggio 2009

Tornare e (non) trovare

Un mio amico di Jesi, soffrendo di insonnia e di solitudine, lontano da Jesi per quarantanni aveva ricostruito a memoria tutta la città comprese le sbrecciature del cordolo del marciapiede davanti al portone di quella casa in quella strada. Spinto da un impulso improvviso una mattina prende la macchina, corre a Jesi e naturalmente, bastava pensarci, non ritrova quasi niente: strada, casa, marciapiedi spariti o deformati, demoliti, ristrutturati, restaurati, ripittati.
È scappato subito, non è mai più tornato a Jesi, e quando soffre d'insonnia, non sa più cosa pensare.

da Gianpaolo Dossena, Mangiare banane, il Mulino, p.54

Pensierino. Tornare e non trovare. Qualche post fa ho parlato di "tornare e trovare", una sensazione strana che mi ha preso rivisitando certi luoghi e scoprendoli "indifferenti" alla mia presenza anzi capaci (loro) di evocare sentimenti e sensazioni che pensavo perduti, sepolti dal tempo. Non so come spiegare: mi pare che in quei luoghi ritrovati ci sia una vita mia (non vissuta) che si muove parallelamente a quella che ho scelto e continua nella memoria a farsi e progredire come una possibilità non giocata.

5 commenti:

  1. Mi piace molto il tuo pensierino, Guglielmo, come racconti la sensazione che si prova a tornare su luoghi abbandonati che vanno avanti senza di noi...tornare e non trovare è una delusione tagliente...

    RispondiElimina
  2. @Arnicamontana. A volte tornare e trovare è anche peggio, ma a me non, so perché, in genere mi viene sempre un leggero sorriso -:)))

    RispondiElimina
  3. mi sembra di intuire la sensazione di cui parli: luoghi che hanno continuato a vivere e che in qualche modo ci contengono ancora. malinconica ma piacevolmente
    marina

    RispondiElimina
  4. dei passi tuoi per quei selciati alieni ti accorgi con la forza dell'istinto che non son tuoi e tu non gli appartieni . . .

    RispondiElimina
  5. @anonimo. Le strade (ora) lontane non sono estranee, fanno parte di un'altra vita che poteva essere e non è stata. Esageravo quando dicevo "ho scelto". Le scelte sono una concatenazione di situazioni di cui l'atto finale della "decisione" è solo una goccia.

    RispondiElimina

I commenti sono moderati per evitare sgradite sorprese.

Una guida dedicata al mio paese

  Lo scorso anno scolastico ho presentato un progetto alla Scuola secondaria di primo grado (le "medie" di una volta) un progetto ...