giovedì 29 settembre 2011

Ciò che pei labirinti del cuore di notte va errando...




An den mond

Di nuovo inondi la cara valle
silente di luminosa bruma,
e questa volta sciogli alfine
tutta l'anima mia
sopra i miei campi diffondi
il tuo sguardo mitigante,
tenero come l'occhio dell'amica
di fronte alla mia sorte


quello che sai così mutevole
questo cuore in fiamme,
voi lo tenete come uno spettro
relegato al fiume,
quando nella squallida notte
d'inverno si gonfia di morte,
o nel fulgore della vita a primavera
scorre sopra le gemme.

Beato chi senza alcun odio
si segrega dal mondo,
tiene al petto un essere amico
insieme con lui godendo
di quello che gli uomini ignorano
o forse disprezzano,
e che pei labirinti del cuore
di notte va errando.


Füllest wieder's liebe Tal
Still mit Nebelglanz
Lösest endlich auch einmal
Meine Seele ganz
Breitest über main Gefild
Lindernd deinen Blick
Wie der Liebsten Auge, mild
Über main Geschick
Das du so beweglich kennst
Deines Herz im Brand
Haltet ihr wie ein gespenst
An den Fluß gebannt
Wenn in öder Winternacht
Er von Tode schwillt
Und bei Frühlingsebens Pracht
An den Knospen quillt.
Selig wer sich vor der Welt
Ohne Haß verschließt
Einen Mann am Busen hält
Und mit dem genießt,
Was den Menschen unbewußt
Oder wohl veracht
Durch das Labyrinth der Brust
Waldelt in der Nacht.

Johann Wolfgang Goethe
1777

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