lunedì 5 ottobre 2009

Avvocati in politica, azzeccagarbugli sempre




Pesierino contromano. Non mi entusiasmano gli magistrati in politica (ogni riferimento a personaggi precisi è voluta). In Italia i poteri dello Stato sono divisi (come dovremmo sapere) in Legislativo, Amministrativo e Giudiziario e assegnati a tre organi distinti. Il mio ragionamento è semplice: non ci può essere frammistione (contaminazione) e nemmeno passaggio tra questi poteri. Questo naturalmente senza ledere i diritti di ogni cittadino (compresi i magistrati) di esprimere le proprie idee politiche, ma nella salvaguardia del principio costituzionale massimo che è appunto quella divisione.
Per fare un esempio: mi pare assurdo e pericoloso che un Magistrato il giorno prima si tolga la toga ed il giorno dopo si possa candidare alle elezioni politiche.

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