venerdì 2 ottobre 2009

La poesia che non c'è (per me)

Devo dire che non ho mai avuto dubbi: non capisco la poesia. L'amica Francesca dice che la mia è una ostinazione sbagliata: la poesia non deve essere "capita", ma "sentita". Allora riformulo l'incipit di questo post: non sento la poesia. L'ultima riprova l'ho avuta con la poesia di Amelia Rosselli. Ho letto e riletto molte sue poesia, ma non ho sentito nulla: a tratti mi sembrava di aver percepito un sussurro, ma poi sono ripiombato nel silenzio più assoluto. Troppo rudimentali i miei attrezzi d'ascolto (troppo ripida la mia coclea) ? Troppo fine il suono, fuori dalla portata dei miei 20-20000 Hz ?
Forse non mi accontento (ecco l'estrema consolazione al mio intelletto ferito!) di quel poco che sento.



Fosse stato più facile spartirti,
sulla quiete impazzita o pomeridiana...

ed ora costruisco ponti inavvertiti
le mie pantofole trattenute nell'armadio
gli altri che m'inflatano
quella luna così cara
scansarsi inequivocabilmente!

La luna-boom, il mio danaro...

Amelia Rosselli, Le poesie, Garzanti, p. 558


P.S. Non chiedetemi cosa significa "inflatare" perché non lo so !

6 commenti:

  1. confesso che ho deglutito appena quando ho letto, è lecito che non ti accontenti del poco che senti ma io ho una domandina sincera: la poesia che hai pubblicato non dice niente neanche a me, ma chissà a quante altre persone invece parla! La domandina è:....ma la poesia TUTTA non ti dice niente? Nessun verso ti ha MAI catturato?

    RispondiElimina
  2. @Arnicamontana. Il mio blog è pieno di poesia e ci sono versi che ho riportato e commentato e rigirato perché li "sento" (appunto). Ciò non di meno, molta poesia mi è estranea, non so come dire, non muove niente. Brutalmente dico che non la capisco. Ma forse è una cosa normale, come in letteratura del resto. Non deve essere una malattia grave ! -:)))

    RispondiElimina
  3. Guglielmo, scusami se torno sull'argomento...è proprio perché trovo il tuo blog a tratti molto poetico che ho deglutito. Non volevo essere irrispettosa o supponente o mostrare scandalo, ci mancherebbe! Ognuno ha una propria forma eletta, credo. buon fine settimana :-)

    RispondiElimina
  4. Non chiederti cosa significa "inflatare". Potrebbe voler dire che gli altri le inviano i loro fiato, il loro afflato, le soffiano addosso qualcosa. ma non credo che conti molto.

    Questa poesia, a parte i ponti inavvertiti e le pantofole trattenute nell'armadio, lascia fredda anche me. Ma la poesia è un incontro di sensibilità. Se non ci si incontra non è né colpa nostra né colpa del poeta.

    RispondiElimina
  5. Ho letto anch’io, (un po’ in ritardo) la poesia.
    Da ragazza piangevo sull’Infinito di Leopardi. Non so se fosse perché a quell’età avevo bisogno di piangere o perché davvero mi piacesse quella poesia e mi divertivo a leggere le poesie di Palazzeschi: Anche in quel caso solo per il mio bisogno di ridere?
    Lo stesso posso dire per altri poeti, a seconda del mio umore.
    Ma …or non è più quel tempo e quell’età…
    Oggi la poesia moderna mi fa spesso sentire nello stesso modo in cui mi fa sentire la politica: inadeguata, lontana, straniera.
    Ti ho scandalizzato?
    Sembra che poeti e politici parlino soprattutto per sé.
    Intellettuali troppo alti o solo lontani dal sentire comune?
    Mi chiedo in entrambi i casi: sono io che non ho la capacità di capire o sono loro che fanno apposta per non farsi capire come facevano certi insegnanti che quando non riuscivano a farsi capire dagli alunni si consideravano geni dalla cultura profonda, proprio perchè non comprensibili dalle piccole menti cui dovevano insegnare?
    Ti ho scrittouna volta che non capivo niente anche di musica.
    Lo continuo a pensare.
    Le ultime musiche che hai messo sul blog però (Pollini in testa) mi sono sembrate molto coinvolgenti.
    Sarà il suono del pianoforte (cui mi lega una sorte di amore-odio)? Sarà l’età? Sarà la musica?
    ginetta

    RispondiElimina
  6. @Ginetta. Mi sei di grande conforto!!! -:)))

    RispondiElimina

I commenti sono moderati per evitare sgradite sorprese.

Lettera D'Addio di Gabriel Garcia Marquez

  Se per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi facesse dono di un pezzo di vita, probabilmente non direi tut...