mercoledì 3 dicembre 2008

Ho trovato



Ho trovato due biglietti piegati e finiti nella tasca interna di un giaccone invernale. Il freddo di questi giorni mi ha fatto ricorrere ai capi più pesanti e lì dentro si trova sempre qualcosa dimenticata ed inghiottita dell’armadio. Due biglietti di un piccolo teatro di periferia, con l’importo scritto a mano, strappati nel mezzo come si usava nei cine-teatri dell’oratorio tanti anni fa. Ed era un teatro di un oratorio, infatti: quelle sale parrocchiali dove si esibiscono piccole compagnie amatoriali ed il pubblico di parenti e amici ha un non so che di festosamente chiassoso, da gita fuori porta. Gita di intere famiglie compresi bambini e nonno a carico. Una data di tre anni fa. Ho sorriso un attimo anch’io, poi ho guardato i due biglietti ed il sorriso si è spento: li ho ripiegati e messi come una pansé ad ingiallire dentro ad un libro. Un libro che ho già letto e che non riaprirò più.

13 commenti:

  1. smettila guglielmo, le donne non tornano mai o quasi mai indietro...

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  2. Si anch'io non posso tornare indietro. Tiro una riga e stop.

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  3. Per Anonimo: non sono d'accordo, sono proprio le donne quelle che tornano indietro, perchè sanno il valore dei sentimenti, e ne patiscono tutto il dolore o la gioia.
    Gli uomini, invece, ne parlano e non ne sanno nulla.
    g.

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  4. All'Anonimo g.. Nel mio "odiario" personale che si può leggere nella colonna a destra del blog ho inserito "i luoghi comuni sulle donne e gli uomini". Quando la finiremo di parlare delle "donne" che capiscono tutto sui sentimenti mentre gli "uomini" nulla sarà sempre troppo tardi. Ci sono uomini e uomini e ci sono donne e donne. Il mondo , per fortuna , è complesso e non può essere risolto con le caselline, pena delle semplificazioni drammatiche (per chi le vive o subisce).

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  5. Vedi.. è esattamente come dicevo: sei uno stereotipo anche tu.

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  6. @Anonimo. Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...

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  7. @Gaia. Il tuo contributo alla discussione è stato "illuminante". Grazie.

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  8. @Gaia. Mi pare di conoscerti, molto bene.

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  9. Io invece sono sicura di non conoscerti affatto, e penso sia una fortuna.

    gaia

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  10. @Gaia. Una donna di sani pregiudizi... Se imparassimo tutti ad ascoltare e capire le ragioni degli altri, forse. Ma non credo di poterti convincere, vero?
    Un caro saluto. Ti aspetto con le tue critiche nel mio blog. Ciao

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  11. La mia prima reazione è: anonimi di tutto il mondo datevi un nome qualsiasi e non mi confondete le idee.
    Poi mi ritiro in buon ordine perché ho la sensazione di assistere ad un dialogo intimo, di cui mi sfugge la natura, che però è chiarissima a te e al tuo interlocutore.
    marina

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