mercoledì 10 dicembre 2008

Sentimenti ed ecologia

Capita (anche nei blog) che la parola scritta sia fraintesa, crei equivoci e su questi si costruiscano malintesi che spesso diventano velocemente inimicizie e repulsioni violente. Spesso tutto ciò non è dovuto a difetti di comunicazione: i concetti sono chiaramente espressi, non c'è incertezza di interpretazione, almeno apparente. Eppure è come se leggessimo le cose con una lente deformante e le parole, le sfumature, diventano mostri che ci trascinano lontano, perdiamo il senso della misura, confondiamo ciò che siamo con ciò che leggiamo.
Non capita con tutti gli argomenti, naturalmente o per fortuna. Ma diciamo che ci sono questioni che sono più sensibili a questo stravolgimento di altre. Non parlo delle parole della politica nelle quali ormai c'è urgente bisogno di una vera e propria ecologia del linguaggio. Mi pare che uno degli argomenti che crea più confusione è quello dei sentimenti nel quale rivendichiamo (tutti) una qualche competenza o presunta tale. Fosse anche per dichiarare che non ne capiamo nulla, ma anche questo è un modo di affrontare la questione, con la lente deformante dello scetticismo e del sarcasmo. In più sui sentimenti sembra ci sia una primazia delle donne sugli uomini che, beninteso, non voglio minimamente contestare, ma che mi permetto di osservare criticamente. Questo solo fatto mi ha creato non pochi problemi (anche) su questo blog, ma ritengo sia un argomento da non lasciare alla incultura di Maria de Filippi o del Grande fratello che fanno scuola. Anche su questo argomento occorre, evidentemente, partire dai "fondamentali". C'è qualcuno che si avventura su questa impervia strada?

4 commenti:

  1. qualche anno fa ho fatto un corso di lis, il linguaggio mimico gestuale dei sordi, la prima cosa che ci hanno insegnato è che bisogna esprimere con il viso i sentimenti, accompagnare i gesti per far capire meglio cosa si prova, un po' come il teatro muto, altrimenti per loro è come se per noi qualcuno leggesse un testo appassionato senza nessuna emozione, io credo che sul web bisogna inventarsi il modo giusto per esprimere parole che ahimè possono essere fraintese facilmente, ognuno a modo suo ma bisogna trovare il modo (e le faccine mi sembrano assai poco espressive) buona giornata gugliemo, vado a spalare neve...rido....francesca2

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  2. Ha ragione Francesca2, nella conversazione Lis sono gesti ed espressioni che interpretano le parole, ma sul web correttamente Guglielmo esprime, le parole scritte spesso si interpretano in mille modi diversi...

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  3. dacci una traccia più precisa. Perché non prepari un questionario?
    ma soprattutto, sono curiosa. Dimmi che problemi ti ha creato, please!
    marina
    PS intanto copio e incollo per un post cui sto pensando da un po' di tempo

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  4. L'ultimo caso, capitato su questo blog è quello del post "Ho trovato" http://adamelk.blogspot.com/2008/12/ho-trovato.html

    che ha innescato una polemica che francamente non capisco.
    Non è l'unico caso, purtroppo, ne ho avuti altri nei quali le parole scritte, secondo me, non contavano nulla. Contava quello che uno aveva in mente come pre-giudizio...
    Il questionario? una buona idea, lo preparo...

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