venerdì 1 agosto 2008
Bossi e la scuola
Nel giorno dell’ ispirato discorso di Bossi sull’inno di Mameli a Padova (che sarà ricordato sui libri di storia come il "discorso del dito medio") è passato in secondo piano quanto ha detto sulla scuola. Le argomentazioni sono così forti e suggestive, che è bene sottolinearle.
(Dal Corriere della sera del 20 luglio 2008)
«Dopo il federalismo bisogna passare anche alla riforma della scuola. Non possiamo più lasciare martoriare i nostri figli da gente che non viene dal Nord. Il problema della scuola è molto sentito perchè tocca tutte le famiglie» aggiunge Bossi . «La Padania ormai è nel cuore di tutti. Noi ai bambini la insegnamo fin da quando nascono, insegnamo loro che non siamo schiavi e non lo siamo mai stati», sottolinea il Senatur spiegando che sul fronte della scuola «tutto quello che dico è la verità. Un nostro ragazzo (suo figlio Renzo ndr) è stato "bastonato" agli esami perchè aveva portato una tesina su Carlo Cattaneo». Il leader della Lega Nord chiama poi sul palco la parlamentare leghista Paola Goisis, della commissione Cultura della Camera, che sul fronte della scuola ha rilanciato: «Gli studenti italiani sanno tutti i sette re di Roma ma non sanno neppure un nome di un doge della Repubblica Serenissima». «Dopo trent'anni di scuola di sinistra, di esami di sinistra, di professori di sinistra, di presidi di sinistra - stigmatizza la parlamentare del Carroccio - i nostri ragazzi sono disorientati. I nostri studenti hanno bisogno di essere guidati da uno come Umberto Bossi. E non è possibile che vengano professori da ogni parte a togliere il lavoro agli insegnanti del Nord. Loro vogliono sentir parlare solo di Pirandello e Sciascia e non di un federalista come Carlo Cattaneo».
(ndr Per la cronaca il figlio di Bossi…)
TRADATE (Varese) — Titolo della tesina: «La valorizzazione romantica dell'appartenenza e delle identità». Autore: Renzo Bossi, figlio di Umberto. Con credenziali così, la promozione alla maturità scientifica dovrebbe essere assicurata e invece al liceo «Bentivoglio» di Tradate non guardano in faccia a nessuno e hanno bocciato il figlio del gran capo della Lega nonostante un lavoro ispirato al federalismo e a Carlo Cattaneo.
«Ma la tesina è solo una parte dell'esame — precisa don Gaetano Caracciolo, rettore del «Bentivoglio» — e il ragazzo ha dovuto sostenere anche 3 prove scritte e un esame orale. Non ha seguito gli studi da noi, si è presentato da privatista; non so che tipo di preparazione abbia seguito ma purtroppo la somma di tutte le prove non ha raggiunto il punteggio di 60, il minimo per la promozione».
Appello (mio)
Se anche tu sei contrario a questa egemonia assurda della sinistra nella scuola firma la petizione per promuovere Renzo Bossi:
http://www.firmiamo.it/promuovetelo
PS Per la cronaca il Preside dell’Istituto privato Bentivoglio ha precisato che la commissione esaminatrice era formata da un solo membro di origine meridionale (terrone) mentre gli altri cinque erano tutti settentrionali (polentoni).
(Questo è un altro significativo argomento del Deputato al Parlamento europeo il leghista Borghezio -tra i più stretti collaboratori di Bossi-, che conferma la sua sobrietà e pacatezza)
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