spacca la melagrana
e scarta la scorza che allappa
tinge di nero le dita
e smorza i bottoni delle papille
schiaccia e succhia la frescura rubina
i grani della vita
sono di grana fina
e se ne apprezza il sapore
con forte dentatura
rinegozia l'esistenza
e restituisci al corpo il suo sudore
il suo ardore
non lasciare
che a fare da mantice al fuoco
resti sola e senza fiato
poi che opprime il costato
corri all'arca del mare
a scovare la ricchezza del corpo deviato
e placare il rimorso della siccità
nell'onda che s'azzuffa e si bacia e t'inonda
schiumando di fierezza
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