Personaggi (alcuni)
GIOVANNI VERGA dai bianchi baffi arricciati in su, con giacca marrone, gilet, cappello. Porta un bastoncino con un pomo rotondo.
MASTRO-DON GESUALDO con grosse scarpe chiodate da contadino, giacca di tricot, berretto di velluto.
SAILOR-MOON una bella ragazza di 15 anni circa, con vestitino e colletto alla marinara. Gonna a pieghe di organza, alta sulle gambe, gli occhi tondi sono curiosamente brillanti. Si deve chiaramente capire che è un cartone animato, fragile, occorrendo capace di volare; imprecisabili sono le linee del suo corpo.
OLLIO grosso, con bombetta lisa, e il viso tinto di un bianco slavato. Parla storpiando le parole, ogni tanto dice qualche frase in americano.
Antefatto. Nell'anno 3223 non erano rimasti in tutte le terre che si stendevano fra Vizzini, Licodia Eubea, Mineo, Francofonte e Scordia e Palagonia né boschi di ulivi, né solitari noci, né siepi di polverosi fichidindia o mandorli o aranceti, né si vedevano volare falchi e sparvieri sui poggi rocciosi. Estinte per destino biologico le popolazioni di Calabria e di tutta l'Italia Inferiore, nei territori anzidetti era stata costruita una immensa pista di lancio di razzi astrali sotto l'egida di una multinazionale nipponico-americana. Una apparecchiatura laser al carbonio collegava l'Italia col sistema planetario registrando con una ineccepibile precisione fatti umani ed evenienze cosmiche. Quanto stiamo narrando lo abbiamo tratto, noi vissuti molti anni dopo, da cronache de La Sicilia, quotidiano allora esistente.
Atto II Scena IV
OLLIO (guardando nella voragine, stralunato e giallo) O God, I see in this abyss monstruos and shadows (e confondendo le favelle) y terribles sombras.
MASTRO-DON GESUALDO O Ollio, non capisco la tua parlata, io vedo milioni di piccoli fumi, faville, un salir di effluvi neri che si accavallano, si incrociano, si aggrumano. Di cosa si tratta?
GIOVANNI VERGA (fra sé e sé) A me risuonano ancora nelle orecchie le parole di Sailor. Ho tuttora la sensazione del suo bacio e del pulsare, lieve come acqua fra i ciottoli, del suo cuore di carta. Passerà, Giovanni, passerà. Affrontiamo questa nuova realtà e avviciniamoci. Oh, che vedo? Un fumo inessenziale, senza peso, come se si vedesse in trasparenza. Eh, già, sono filiformi essenze, non hanno sagoma, si
sollevano per godere di questa luce cremisi. Non vedete come aggirano i bambini e li inanellano? Nonostante avessi saputo da trattati teologici, o dal mio stesso sodale Luigi Capuana, dell'esistenza di simili fosse abissali, non vi ho mai creduto. Invece me ne trovo davanti agli occhi un esempio. Leggevo che questi grossi buchi neri attraggono quanto è imponderabile, ossia quanto non è fatto di materia. Ho sempre creduto che la grande verità è l'amore, o il lavoro come quello che Gesualdo faceva notte e dì nei campi. Può esistere qualcosa che ci sfugge? O nel nostro caso, si tratta di fenomeni sconosciuti di astri morti, come la luna, da tantissimo tempo?
OLLIO Mio padre, quando mi faceva guardare il ciclo, dalle colline della California, mi parlava spesso dell'esistenza delle anime che per misteriose ragioni si accumulano piangenti in certi luoghi sopraterreni.
MASTRO-DON GESUALDO Vuoi dire che questa buca è il regno dei morti? Uguale alle fosse dei nostri cimiteri dove si buttavano i cadaveri dei poveri. Ricordi, Giovanni? Se si guardava, si intravedevano membra in putrefazione, ossa che vi si accumulavano, ragni, neri scorpioni, serpenti e tanti verminai. Oh, la nostra vita è niente! Di queste fosse ne ho viste a Mineo, Vizzini, Licodia Eubea, Francofonte, e in tutti i paesi dove andavo a vendere ulive, o grano, o senape, od orzo.
Commento. Neretto aggiunto per sottolineare cose e pensieri.
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RispondiElimina@ UIFPW09. Immaginavo che ti sarebbe piaciuto l'accostamento. Il resto è inessenziale ...
RispondiElimina"Può esistere qualcosa che ci sfugge?"
RispondiEliminadomanda essenziale...
marina
PS sei coraggioso nelle tue proposte e molto molto originale : due punti!
@Marina. Due punti? Due su tre o su cento? Risposta inessenziale -:)
RispondiEliminaPS tutto (o quasi) ci sfugge eppure, malgrado questo sciupìo, tanto ci rimane negli occhi e nel cuore.