Quest'è il giorno che salgono le nebbie dal fiume
nella bella città, in mezzo a prati e colline,
e la sfumano come un ricordo. I vapori confondono
ogni verde, ma ancora le donne dai vivi colori
vi camminano. Vanno nella bianca penombra
sorridenti: per strada può accadere ogni cosa.
Può accadere che l'aria ubriachi.
...
Nota a margine. La più grande manifestazione di commemorazione (in termini economici) del centenario della nascita di Cesare Pavese è in corso in Spagna [“Cesare Pavese, un classico del ‘900 ”. Università Complutense di Madrid (ottobre 2008)] . Le occasioni culturali belle ed importanti ci sfuggono e a noi basta e avanzano Veline (ma che sia una bionda ed una bruna!), Amici (ma che siano nemici per la pelle!) e Grande fratello (ma che sia più reality che più irreality non si può!)...
Commento (personale) alla poesia. Si speriamo che nella bella città una donna (sorridendo) vada, ubriaca d'aria, lasciando che i ricordi sfumino nella nebbia e che alla fine dimentichi anche la nebbia...
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Hai ragione quando suggerisci al visitatore di rilassarsi e passeggiare tranquillo fra le tue pagine, io, ho avuto esattamente questa sensazione: una passeggiata tra la natura e sul viso l'aria frizzantina del mattino.
RispondiEliminaProprio una bella sensazione.
E comunque piacere M'Cristina.
Ciao, ti ho trovato da Marina. Bello il tuo blog. Ti ho linkato. Un po' di poesia ossigena il cervello e tiene in esercizio il cuore. Grazie.
RispondiElimina@ M.Cristina e Giorgio. Grazie e a risentirci.
RispondiEliminaHai fatto caso? nelle poesie di Pavese le donne vanno sempre! attraversano le strade, camminano sui colli, ecc
RispondiEliminamarina
@Marina. Forse la bella città in mezzo ai prati e colline è Torino? La poesia è del 1935 e l'industrializzazione con la forsennata immigrazione degli anni '50 era ancora lontana. Torino era poco più che una cittadina immagino molto diversa da quella che sarà poi ed evidentemente con un grande fascino...
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