lunedì 3 novembre 2008

La Regina alla fonte (finale da leggere dopo la seconda parte)

I cortigiani non sapevano se il vecchio ciambellano stesse parlando ancora con loro o si fosse lasciato andare a sogno o fantasia da solitario quale era diventato. Rimanevano zitti, sempre più attenti, per incomprensibili e astruse potessero sembrare alle loro orecchie quelle parole.
Il ciambellano fissava un punto fuori della finestra, lontano, e continuava a parlare come rapito da una visione. “Fin da quando era bambina la Regina veniva a questa fonte d’acqua pura e io l’ho sempre vista lì in tutte le stagioni della sua vita: era un luogo dell’anima, un rifugio, forse una consolazione. Lo spirito col quale si era avvicinata a questa fonte era sicuramente cambiato col tempo. Ma ora dobbiamo capire cosa vedeva dentro quella fonte. La sua immagine riflessa, vedeva. Sulle prime le sembrava di essere sempre la stessa perché i cambiamenti quotidiani erano impercettibili. Così era invecchiata lì davanti giorno per giorno senza quasi accorgersene. E’ possibile che, improvvisamente, quel giorno si fosse vista veramente? Che avesse aperto gli occhi dopo un lungo sonno e avesse visto per la prima volta i segni del tempo? La sua bellezza sfiorita, le rughe del volto, i segni evidenti di un inverno che si avvicinava? Certo aveva visto la sua gioventù andarsene e poi anche la maturità tramontare, ma non era questo che temeva, ma quello che succedeva dentro di lei. La bellezza esteriore era specchio di una bellezza interiore: le linee sottili del volto, i tratti morbidi del corpo avevano come un corrispettivo dentro e tutto sembrava in perfetto equilibrio. Per molto tempo le era sembrato che quest’equilibrio non si potesse rompere mai. Sentiva dentro che nulla cambiava. La luce degli occhi sembrava quella di sempre.
Intanto però il tempo incideva nel corpo le sue piccole ferite e l’anima, impercettibilmente, le rifletteva come se rifiutasse il suo diverso destino. Forse questo era il problema: se l'anima poteva ammalarsi, allora poteva anche morire”.
Il vecchio ciambellano, come dopo uno sforzo violento, si era accasciato sul suo scranno e aveva fatto un gesto di congedo dei cortigiani.

I cortigiani si erano allontanati dal vecchio ciambellano sicuri di aver capito tutto e inconsapevoli di star per precipitare nel caos. Negavano il mistero, a loro interessava il piccolo tornaconto che ne avrebbero ricavato.
Il ciambellano credeva di aver riconosciuto, ancora una volta, la verità che stava dietro ogni cosa. Ancora una volta s'ingannava.

5 commenti:

  1. E certo che si ingannava! Senza il dubbio non c'è verità.

    Ho letto tutte e tre le parti. Ma la trama mi si è ingarbugliata. La Regina si è uccisa perchè non voleva diventare vecchia? Perchè non accettava il degrado del corpo?
    E' data una spiegazione ai cortigiani dopo la morte della Regina? A che serve? Tanto loro non capiscono, non capirebbero. Se il ciambellano vuole darsi una spiegazione può farlo, ma non saprà mai se questa coincide con la reltà. Quando c'è stato un distacco solo il cuore e non la mente conosce tutte le cose.

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  2. @Fra'. Penso che ciascuno debba tirar fuori quello che crede dal racconto. Non c'è una interpretazione vera dell'autore. Diciamo che c'erano delle intenzioni e delle cose che volevo dire e ho cercato di dirle alla meglio. Grazie per la tua interpretazione.

    PS Intanto, come mi capita sempre, ho fatto alcune modifiche al finale che ho elaborato dormendoci sopra sta notte. Saranno un chiarimento o no ?

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  3. Che cosa ha scoperto la regina nello specchio d'acqua?
    Il volto del suo potere? Non posso credere ad una scoperta di natura estetica (non perché non sia possibile ma perché mi sembra una preoccupazione distante da te, non mi pare che ce l'avresti messa).
    Io propendo per una lettura politica: la regina scopre che il suo volto è rigido come il potere che incarna.
    Il ciambellano non ha capito niente come tutti i ciambellani: non è l'anima che riflette le disavventure del corpo, ma viceversa.
    Mi fa piacere che anche tu trovi che il ciambellano ancora una volta si ingannava.
    marina

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  4. @Marina. Si la tua è una interpretazione convincente...

    @ Fra'. Sicuramente non c'è scritto nel mio racconto che la Regina si suicida... Lo trovi davvero inevitabile? Trovi che chi ha retto per tanti anni e saggiamente il potere fugga di fronte a questa nuova battaglia?

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  5. Certo che no Guglielmo, certo, perchè una vera Regina non fugge dalla realtà.Pur dura che sia. Forse mi ha ingannato il mantello che si gonfia e l'urlo lassù sulla torre.
    Ma se ha deciso di non accettare la realtà, di specchiarsi e di vedersi così come era davvero, e si è ammalata nell'anima, è come se avesse perso tutto il suo potere comunque. E' come se fosse morta ugualmente.Almeno che il ciambellano con la sua saggezza, non la aiuti a capire che è nel cuore la bellezza e che quella dura per sempre.

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