Non parliamo poi quando c'è di mezzo l'amore o più semplicemente l'amicizia. Allora scattano meccanismi ancora più complessi. Non si deve urtare o offendere l'amico o l'amante. Non si deve mentire e quello che si dice deve essere vero o almeno spesso ci accontentiamo del verosimile. Allora si cambia bersaglio, si concentra l'attenzione propria e dell'interlocutore su qualcos'altro, maledettamente vicino alla realtà, ma spostato di quel tanto che basta per non far individuare il vero bersaglio. La fiducia dell'interlocutore fa il resto e si continua a parlare di qualcosa che non esiste.
Si pensa così di salvare amore o amicizia ed invece si incrinano irrimediabilmente.
Ho letto e riletto. Non sono certa di aver davvero capito. Dici "Non si deve urtare o offendere" e subito dopo "Non si deve mentire". E' da queste due esigenze contrastanti che nasce il verosimile e l'incrinatura?
RispondiEliminaE tu, da quale parte ti collochi? pensi che la verità nuda dell'anima salverebbe amore e amicizia?
marina, interrogante
Temo che l'essenza dell'anima di una persona sia imperscrutabile agli altri ed a volte anche a se stessi. E' come se guardassimo la nostro immagine riflessa in una pozza d'acqua increspata dal vento.
RispondiEliminaCosì ci pare di vedere la nostra verità e la esprimiamo agli altri, ma partiamo da qualcosa che è maledettamente incerto.
Tutto (mi sa) diventa verosimile.